Un estrattore di succo a freddo lavora lentamente (40–60 rpm), schiacciando frutta e verdura per separare il liquido dalla polpa. Il principale vantaggio è la resa: si ottiene fino al 30 % in più di succo rispetto a una centrifuga, con una polpa molto più asciutta, il che significa meno sprechi e bevande più concentrate di vitamine e antiossidanti. Grazie alle basse temperature, inoltre, le vitamine termolabili (come la C e le del gruppo B) e gli enzimi rimangono intatti più a lungo, garantendo succhi più nutrienti e un assorbimento più rapido da parte dell’organismo.
Tuttavia, il processo richiede più tempo: generare circa 500 ml di succo può richiedere fino a 10 minuti, mentre una centrifuga tradizionale fa lo stesso in 2 minuti. Questo rende l’estrattore meno adatto a chi cerca velocità estrema. Inoltre, subito dopo l’estrazione il succo va consumato, perché l’assenza di pastorizzazione accelera l’ossidazione se lasciato riposare. Infine, sebbene molti modelli abbiano bocche di inserimento ampie, spesso è comunque necessario tagliare gli ingredienti in pezzi più piccoli, aggiungendo un piccolo passaggio in più alla preparazione.
In sintesi, l’estrattore di succo a freddo è perfetto per chi vuole ottenere bevande ricche di nutrienti con resa massima e rumore contenuto (sotto i 60 dB), ideale sia in un bar che in cucina, mentre chi preferisce rapidità estrema potrebbe valutare alternative come centrifughe o spremiagrumi, rinunciando però a parte del valore nutrizionale.
Se vuoi saperne di più leggi il nostro articolo sulla differenza tra centrifuga ed estrattore!